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Sito web della comunità Masci Faenza 1

Campetto regionale della scoperta "Essere comunità nel Masci"
Cesena 18-19/10/2008
(Inserito da: Fabio Altomare)

"Siamo uomini e donne provenienti da strade ed esperienze diverse, ma uniti dalla convinzione che lo Scautismo è una strada di libertà per tutte le stagioni della vita e che la felicità è servire gli altri a partire dai più piccoli, deboli ed indifesi".
[Dal patto comunitario degli Adulti Scout]

Proprio da questa diversità nasce l’esigenza del confronto su temi importanti quali l'"essere comunità".

  • Perché sono entrato nel Masci?
  • Cosa mi aspetto dal Masci?
  • Nella mia esperienza mi sono sentito comunità?

(segue...)



Questo ci siamo chiesti nei due giorni di campo in cui persone diverse, ma soprattutto di età molto diverse, si sono confrontate trovando punti comuni e non.. facendo proprio di questa diversità di pensiero la ricchezza più grande e richiamando quel senso di universalità di cui parla B.P..
"Sono entrato nel Masci per 'fare del mio meglio'.. per essere e rendere felici.. per trovare quel 5% che di buono c'è in ciascuno e cercare di aumentare la percentuale per lasciare il mondo un po' meglio di come l'abbiamo trovato.."
"Fare del mio meglio" vuol dire impegnarsi in concreto, non limitarsi. Vuol dire mostrarsi sincero di fronte all'invito ad agire con coscienza, a prestare servizio, non fare quel che mi è possibile, ma tutto quanto mi è possibile!
"Dal Masci mi aspetto un percorso educativo-formativo" proprio perché coscienti che l'età anagrafica non sia sintomatica di maturità e formazione.
Si potrebbe parlare di "coeducazione", in questo è la novità del Masci: una comunità di adulti che perseguono una via comune formandosi vicendevolmente e cercando di dare ciascuno del proprio.
L'educazione, quindi, diviene patrimonio comune di ogni età, essa è "un'attività permanente".
Di qui l'invito e la necessità di una "educazione permanente", che prosegua per tutta l'età adulta e che ci guidi lungo l'impervio percorso che è la vita.
Il compito ci è di sicuro facilitato se il cammino è comunitario, secondo quanto la Bibbia stessa c'insegna.
La prima comunità cristiana si fondava sulla comunione e condivisione.
"Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune; chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno.." (Atti degli Apostoli, cap.2, 42-48).
La comunità è un impegno a volte scomodo e faticoso, ma spesso gioioso e giocoso.
La scelta di farne parte è assolutamente individuale, non di gruppo, perché ciascuno sia comunità all'interno della comunità.
Proprio come ciascuno di noi è dentro la creazione, non al di fuori a guardarla da spettatore.
Troppo spesso però ce ne stiamo in disparte fingendo di non esserci dentro.
Siamo Adulti Scout capaci di vivere la Creazione, la Vita!
In ciascuno di noi è creata la vita e questo dà la dimensione del valore che ciascuno di noi ha come persona.
"Dio disse: ‘Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza..'" (Genesi 1-31).
Tutto questo ci rende grandi ed importanti, ma al tempo stesso preoccupati per l'impegno affidatoci di non sciupare la vita che in noi è stata creata.
Nella nostra epoca che ne è della vita?
Potremmo pensare di creare un "grande gioco" che la riassuma.
Siamo Adulti Scout capaci di servire, ma in che modo?
Quale atteggiamento profondo dobbiamo avere verso la vita?
"Lasciate che i bambini vengano a me; non glielo impedite perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio.." (Luca 18, 15-17); "..chi è il più grande tra voi diventi come il più piccolo e chi governa come colui che serve.." (Luca 22, 26-30).
Dobbiamo essere, quindi, come i bambini: giocare per scoprire oltre che per divertirci.
Cosa fare per servire? Occorre rimanere con Lui, seguire i Suoi insegnamenti e imparare che nel servizio c'è libertà. Lui mi chiede di rimanere ed io rimango con Lui come servo-libero.
"Chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve." (Luca 22, 26-30)
Non è la comunità che sceglie il servizio, ciascuno di noi fa la sua personale scelta nel rispetto del rapporto unico e privilegiato che ciascuno di noi ha con Dio.
Qual è il metodo più efficace per mettere in pratica questi insegnamenti?
Il metodo, secondo la legge scout, è "fare strada nel cuore, nel creato e nella città", combinando al meglio le tre C con i quattro punti di B.P. : salute e forza fisica, servizio al prossimo, formazione del carattere e abilità manuale.
Il metodo, secondo la Dottrina Sociale della Chiesa, consiste in tre fondamentali punti:

  • guardare
  • giudicare
  • agire

Saper guardare vuol dire non limitarsi a vedere e quindi ad usare i soli occhi per appagare la propria curiosità e null'altro. L'esploratore guarda con intelligenza, chiedendosi quale sia il senso delle cose, non fermandosi alla superficie.
Ci si meraviglia spesso delle bellezze della natura, ma non sempre in esse si vede il creato.
Qual è l'origine di quanto vediamo? Occorre fare del guardare: contemplare.
Dio, attraverso la natura, si manifesta a noi dando prova tangibile del suo operato.
Saper giudicare vuol dire saper distinguere tra bene e male, tra giusto e non.
Per giudicare occorre riflettere, confrontarsi, non limitarsi alle chiacchiere sterili.
Per raggiungere la verità occorre superare le fonti di errore: pregiudizi, preconcetti, prevenzioni.
In comunità dobbiamo confrontarci per arrivare insieme alla verità, dobbiamo adoperarci per perseguire il fine comune che è la verità.
L'agire deve portarci fuori dalla superficialità del vedere e del chiacchierare.
L'azione deve partire dalla capacità che l'uomo ha di discernere e riflettere in quanto uomo razionale e morale. L'agire si contrappone al semplice fare.
Per agire, però, occorre fare, ma fare con giudizio e prudenza, ponderando bene.
Cosa ha l'etica di diverso dal fare? L'etica mi dice come agire col fare. La tecnica è uno strumento per fare che diviene agire solo qualora si scelga una certa etica, se si ha la virtù di discernere ciò che è bene da ciò che è male.
La Dottrina Sociale della Chiesa implica, quindi, l'agire.
I cinque punti su cui si fonda sono:

  • dignità della persona umana (Partire da quello che di positivo c'è in ciascuno..)
  • rispetto della proprietà privata
  • destinazione universale dei beni (Occorre saper conquistare i propri beni, ma condividerli)
  • sussidiarietà
  • solidarietà

Queste ulteriori informazioni hanno dato luogo ad un profondo e incalzante dibattito che ha palesato la necessità di proseguire in comunione il percorso tracciato.
Siamo solo all'inizio, ma il desiderio di confronto "allargato" è notevole. Ne sono concreta testimonianza
Le numerose proposte per i prossimi incontri, prima fra tutte, forse, è il "come essere comunità"!

Siamo tutti viandanti e pellegrini
Accendiamo dunque un "fuoco comunitario"

Per le prossime occasioni vorrei:

  • Approfondire il tema sulla fede.
  • ABC del computer
  • Seminario sulla formazione permanente
  • Il gioco nell'età adulta
  • Statuto e patto comunitario
  • Proposte che portino ad una migliore integrazione tra i gruppi
  • Rapporto Masci ��" Agesci
  • Rapporto Masci ��" Territorio
  • Approfondire concetto di "servizio"
  • Approfondire il tema "vivere la comunità"
  • Gestione dei conflitti
  • Approfondire dottrina sociale della Chiesa
  • Rapporto col territorio tramite uffici pastorali e consulta aggregazioni laicali
  • Comunicazione e relazione
  • Partiamo dalle origini: cosa Fonda la Comunità?

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